Mercoledì 16 giugno si è tenuta la Tavola Rotonda “Attraversa(menti): Le strategie e gli strumenti per politiche davvero attive del lavoro” organizzata dal CeSFoL.

Insieme ai nostri relatori abbiamo parlato di politiche attive attenzionando il ruolo che avranno le Agenzie per il lavoro e i Fondi interprofessionali per un costruttivo rilancio del mercato del lavoro.

I Relatori

A prendere parte alla Tavola Rotonda sono stati ospiti di rilievo nel mondo della formazione:

  • Eleonora Pisicchio direttore di Fondo Forte che si occupa della formazione continua dei dipendenti delle aziende che operano nel settore terziario.
  • Alessandro Ramazza presidente di AssoLavoro. È consigliere delegato di Randstad Group Italia e presidente di Intempo.
  • Vincenzo Ferrante professore ordinario di Diritto del lavoro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
    Insegna presso la sede milanese Diritto del lavoro, Diritto sindacale e Diritto della previdenza sociale.
  • Andrea Colzani presidente Confcommercio Giovani. Lavora per creare una nuova generazione imprenditoriale e per permettere a giovani imprenditori di conoscere e crescere insieme all’attività di Confcommercio.
  • Elvio Mauri direttore generale Fondimpresa, fondo per la formazione continua di Confindustria Cgil Cisl e Uil.

Moderatore dell’evento è stato Claudio Tucci, giornalista de Il Sole 24 ore.

I Contenuti

Dal dibattito è emersa la necessità di una visione che tenga conto dei fabbisogni delle imprese, di azioni mirate a rendere maggiormente responsabili i lavoratori in un processo di formazione continua.

Il rischio che si corre è molto alto: quello di tornare al punto di partenza.

il Pnrr è una leva e la formazione e le politiche attive sono due elementi strategici. Il cambiamento che imporrà il Pnrr se non sarà accompagnato da analogo cambiamento nella cultura delle imprese e nelle conoscenze dei lavoratori rischia di essere solo spesa pubblica“.

È così che Alessandro Ramazza dà il via al dibattito, seguito da Andrea Colzani che, invece, pone al centro del suo intervento i giovani e il cambiamento: “Giovani e formazione sono due facce della stessa medaglia, che è un po’ la medaglia del futuro del paese. se questa pandemia ha generato un effetto più forte soprattutto su una fascia più giovane d’imprese, la formazione è la miglior cura ricostituente”.

A porre interrogativi calzanti è stata Eleonora Pisicchio che, durante il suo intervento, non nasconde le sue perplessità sui Fondi interprofessionali:” Oggi serve un continuo rinnovamento – come se fossero delle cellule – delle competenze obsolete, l’introduzione di nuove competenze richieste dal mercato, richieste dal contesto esterno, dall’evoluzione delle aziende“.

Vincenzo Ferrante ha poi espresso il suo punto di vista sul gap delle politiche attive: “Ci siamo orientati a finanziare la pensione e poco ci preoccupiamo nel mondo del lavoro. da anni diciamo che le competenze acquisite possano durare tutto l’arco della vita. poi quando si tratta di venire al dunque, mancano le capacità e forse mancano anche gli uomini“.

A concludere la Tavola Rotonda è stato l’intervento di Elvio Mauri: ”Con il 2019 è stata ammessa per i fondi interprofessionali la possibilità di lavorare per formare lavoratori che diventano lavoratori delle nostre aziende aderenti alla fine dell’attività formativa. Restituirci le risorse che da ormai 8 anni arrivano alla fiscalità generale dello stato e non vengono utilizzate per misure di politica attiva o passiva, 60 milioni di euro che noi ci impegneremmo a metter per la formazione sulle politiche attive finalizzate a creare posti di lavoro veri”.

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