n.6 XXI indagine condizione occupazionale dei laureati, anno 2019

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Approfondimenti – XXI indagine condizione occupazionale dei laureati, anno 2019

AlmaLaurea è ponte tra l’università e il mondo del lavoro.

Ogni anno realizza per ogni studente un Profilo grazie ad un dettagliato questionario che percorre tutta la vita carriera universitaria, soffermandosi molto anche su aspetti privati e di contorno, questo a questo questionario, riesce a monitorare i percorsi di studi degli studenti, analizzando caratteristiche e performance dei laureati.

Grazie a questa raccolta profili, AlmaLaurea, riesce a profilarsi come database per le aziende che cercano giovani laureati da inserire nel proprio team.

AlmaLaurea somministra il primo questionario pochi giorni primi della laurea, e ne somministra un secondo, abbinato al profilo, dopo 1 o 5 anni dalla laurea.

Quanto si affermerà successivamente, prescinde da errori statistici, perché questo Consorzio Interuniversitario è un’entità così importante per il neolaureato che dopo 5 anni dalla laurea c’è un inadempimento solo del 10%.

La XXI Indagine svolta da AlmaLaurea ha coinvolto complessivamente oltre 630 mila laureati di 75 Atenei; sono stati intervistati 273 mila laureati sia di primo che di secondo livello, ad un anno dalla conclusione degli studi universitari, tutti i laureati di secondo livello del 2015 (110 mila), interpellati a tre anni dal termine degli studi e i colleghi del 2013 (110 mila), contattati a cinque anni.

Inoltre, sono state condotte due indagini specifiche che hanno riguardato i laureati di primo livello del 2015 e del 2013 che non hanno proseguito la formazione universitaria (75 mila e 71 mila), contattati rispettivamente a tre e cinque anni dalla laurea.

Una panoramica generale sui risultati:

La XXI Indagine AlmaLaurea sulla Condizione occupazionale dei Laureati registra un aumento della capacità di assorbimento del mercato del lavoro: sia il tasso di occupazione che quello di disoccupazione evidenziano segnali di miglioramento rispetto a quanto osservato nelle precedenti rilevazioni, esiste però una forte eterogeneità tra i laureati in termini di genere, percorso di studio e ripartizione geografica.

Nel 2018 il tasso di occupazione, che include anche quanti risultano impegnati in attività di formazione retribuita, è pari, ad un anno dal conseguimento del titolo, al 72,1% tra i laureati di primo livello e al 69,4% tra i laureati di secondo livello del 2017; tra i laureati magistrali biennali il tasso di occupazione sale al 73,7% mentre per i magistrali a ciclo unico si attesta al 59,8%.

Rispetto a questi dati e a quanto affermato prima sull’eterogeneità dei dati, l’appartenenza a determinati gruppi disciplinari esercita un effetto sulle chance occupazionali dei neolaureati: a parità di altre condizioni, i laureati dei gruppi ingegneria, scientifico, chimico-farmaceutico e medico risultano più favoriti; Inoltre si osserva che, a parità di ogni altra condizione, le lauree di secondo livello mostrano maggiori opportunità occupazionali ad un anno dal titolo: rispetto ai laureati di primo livello, i magistrali biennali risultano, infatti, avere il 34,7% di probabilità in più di essere occupati, mentre i magistrali a ciclo unico il 14,7% in più; si confermano, inoltre, le tradizionali differenze di genere e, soprattutto, territoriali, mostrando, ceteris paribus, la migliore collocazione degli uomini (16,1% di probabilità in più di essere occupati rispetto alle donne) e di quanti risiedono o hanno studiato al Nord i quali hanno +41,2% di probabilità di essere occupati rispetto a quanti risiedono al Sud; per quanto riguarda il contesto socio-culturale di origine si sostengono propensioni ed aspettative che condizionano non solo le scelte formative ma anche e soprattutto quella occupazionale. Sebbene l’approfondimento stimi un’influenza contenuta, i laureati provenienti da famiglie nelle quali almeno un genitore è laureato mostrano una minore probabilità di occupazione (-10,0%) ad un anno dal titolo, rispetto a quanti hanno genitori con titolo di studio non universitario. L’ipotesi sottesa a tale risultato è che, in tal caso, il contesto familiare consenta ai laureati di ritardare l’ingresso nel mercato del lavoro, in attesa di una migliore collocazione; infine, aver svolto un tirocinio curriculare durante il corso di studi, aumenta la probabilità occupazionale ad un anno dalla laurea del +9%.

La XXI indagine di AlmaLaurea è di fondamentale importanza, perché per la prima volta analizza lo smart working e il telelavoro, istituito in Italia con la legge legge n. 81/2017, è sicuramente una realtà nuova, infatti, ingloba, ad un anno dalla laurea, solo il 3% dei laureati, e a 5 anni il 4,7%.

Quanto guadagna un neolaureato?

Non c’è molta differenza tra un laureato di primo, secondo livello e lauree magistrali biennali, questi infatti percepiscono uno stipendio medio di 1300 euro mensili, diverso è per i laureati magistrale a ciclo unico, i quali percepiscono uno stipendio medio di 1200 euro mensili

Come si sviluppa la mobilità ad un anno dalla laurea?

Studiano e lavorano nella propria area di residenza la metà degli studenti intervistati; ad esempio per quanto riguarda il settentrione: il 13,3% di chi studia a Sud, lavorerà al nord, il 5% al centro e il 5,3% al sud.

Tra questi, ad un anno dalla laurea, il 5% lavora all’estero, la maggior parte dei quali ha una laurea magistrale, a 5 anni dalla laurea la percentuale cresce all’8%, è importante sottolineare che l’esatta percentuale di chi lavora all’estero, tornerebbe in Italia se ne avesse la possibilità

Quali settori interessa?

Il 18,8% è impiegato nel settore pubblico, mentre il restante 75.7% è impiegato nel settore privato di cui il la maggior parte è impiegata nel settore dei servizi, il23,3% nell’industria e solo l’1,1% nell’agricoltura.

Quanto è felice un neolaureato?

Su una scala da 1 a 10, un neolaureato è felice della sua situazione 7, è sufficientemente contento, un valore intermedio che in se’ non spiega molto, se non che sicuramente rispetto al contesto nazionale un giovane lavoratore è sufficientemente soddisfatto.

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