Intervista a Maurizio Castagna

Dopo due webinar con Maurizio Castagna dal titolo “Progettare la Formazione”, un’intervista al nostro relatore.

Dott. Castagna oggi più che mai, in un periodo di così profondi cambiamenti, è fondamentale supportare le imprese con percorsi formativi efficaci: quali ritiene siano le caratteristiche, i fattori di successo che rendono davvero funzionali e performanti le attività formative?

“A me sembra che vi siano alcuni elementi che oggi rendono funzionale la formazione.

Un primo elemento riguarda la riduzione progressiva dei tempi da dedicare ai singoli moduli formativi: mentre alcuni anni fa si potevano progettare moduli formativi di 2 o 3 giorni consecutivi, oggi sempre più spesso si opta per moduli di mezza giornata o di una giornata.

Ciò obbliga noi formatori ad utilizzare metodologie e approcci particolarmente curati ed essenziali.

La seconda caratteristica oggi importante, collegata ed in parte conseguente al punto precedente, è la necessità di organizzare percorsi formativi tra loro collegati e non solo singoli eventi: la riduzione dei tempi di singoli moduli spinge naturalmente e progettare più moduli tra loro collegati in modo da raggiungere ugualmente gli obiettivi che ci si pone.

Un terzo fattore di successo credo che sia un maggior orientamento alla concretezza e alla possibilità di trasferire nella pratica quotidiana quello che viene presentato in aula.

Forse anche questo elemento è in parte collegato alla questione “tempo”: vi è una minor tolleranza verso gli approcci percepiti come teorici perché interpretati come dispersivi.

Infine, mi sembra che sempre di più stia emergendo la necessità di non limitarsi a realizzare una formazione legata al ruolo e alle competenze professionali, ma realizzare anche iniziative che vadano nella direzione del benessere e dell’equilibrio personale.

L’incertezza psicologica in cui stiamo vivendo, le difficoltà economiche che ormai da più di dieci anni ci accompagnano e le vicende pandemiche dell’ultimo anno possono per molte persone risultare come destabilizzanti, da cui quindi l’esigenza di processi formativi che aiutino in questa direzione (senza ovviamente pretendere di sostituirsi agli psicologi!).”

Dott. Castagna, quanto è importante oggi puntare all’aggiornamento e qualificazione degli operatori della formazione continua e professionale?

“Direi che è un processo inarrestabile e irrinunciabile: anche la nostra professione, come del resto tutte le altre, richiede sempre di più livelli crescenti di professionalità in modo da poter rispondere alle altrettanto crescenti esigenze degli utenti. Non è possibile fermarsi e rimanere indietro!”

Quali competenze ritiene prioritarie da sviluppare per gli operatori del settore della formazione?

“L’ultimo anno ci ha obbligati a reinventare in parte la nostra professione: la pandemia ci in pratica cacciati fuori dall’aula e ci ha costretto ad imparare a lavorare da remoto.

Ciò comporta sia l’acquisizione di specifiche competenze di tipo informatico per meglio utilizzare i vari supporti che rendono valida la formazione da remoto, sia la capacità di progettare interventi formativi validi anche senza la presenza fisica dei partecipanti, il che non è sempre facile né scontato.” 

Dott. Castagna, come evolverà il mondo della formazione continua e professionale nel prossimo decennio?

“Io credo che fare previsioni a così lungo termine sia oggi un azzardo con scarsa probabilità di validità!

La mia personale “boccia di cristallo” si limita a cercare di prevedere cosa succederà nei prossimi 2-3 anni e già questo ha un forte livello di aleatorietà.

Provo comunque a fare delle ipotesi.

Sul piano dei metodi, sono ragionevolmente convinto che la tendenza attuale si protrarrà anche nei prossimi anni: sempre più percorsi di formazione, invece che singoli corsi, sempre più tempi unitari ridotti e sempre più utilizzo di modalità metodologie blended.

Anche quando finirà l’emergenza Coronavirus, continueremo a “mescolare” formazione d’aula (che finalmente si potrà tornare a fare) con formazione a distanza sincrona (webinar, ecc.) e con formazione asincrona (elearning, ecc.).
In altre parole, non si tornerà indietro e cioè ad una formazione al 90% in aula e ad un utilizzo dell’elearning prevalentemente per contenuti obbligatori.

Ciò che abbiamo imparato a fare con la formazione a distanza e la costatazione dei suoi innegabili vantaggi, comporteranno una sua presenza costante anche in futuro, sia sotto forma di utilizzo dei webinar in modo complementare rispetto alla formazione d’aula, sia sotto forma di utilizzo dell’elearning anche per temi diversi dalla formazione obbligatoria.

Sul piano dei contenuti, credo che continuerà ad essere importante occuparsi delle persone, del loro benessere e del loro equilibrio, così come ormai da qualche anno si sta cominciando a fare. Mi limito ad un esempio: lo straordinario sviluppo della richiesta di mindfulness è una delle tante testimonianze di questa tendenza
Infine, segnalo un’altra importante tendenza che ha forti probabilità di trasformarsi in una vera e propria linea di lavoro: mi riferisco al grande tema della sostenibilità.

Sempre più spesso il mondo delle imprese guarda a questo aspetto come ad un valore importante o, come minimo, come ad un facilitatore di business. Ciò comporterà molto probabilmente lo sviluppo di una larga serie di iniziative formative che convergono verso il tema della sostenibilità.”