Sapevi che tutte le aziende possono formare gratuitamente le proprie risorse? Ebbene sì! Aderendo a un Fondo interprofessionale, ogni impresa può beneficiare di specifici finanziamenti destinati alla formazione aziendale.

Ma cosa si intende per Fondi interprofessionali? Come funzionano? Facciamo chiarezza!

Cosa sono i Fondi interprofessionali

Fondi paritetici interprofessionali nazionali per la formazione continua (detti, più semplicemente, Fondi interprofessionali) rappresentano, come suggerisce il nome stesso, uno strumento validissimo per le aziende italiane che vogliono usufruire gratuitamente della formazione continua dei propri dipendenti.

Nello specifico, i Fondi interprofessionali sono organismi nati per favorire la formazione continua all’interno delle imprese e rappresentano il principale strumento di finanziamento della formazione aziendale.

Come funzionano i Fondi interprofessionali

Ogni mese le aziende versano una quota all’INPS come “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria“, ma non tutti sanno che – già da alcuni anni – le aziende possono destinare lo 0,30% di tale contributo a un Fondo interprofessionale.

Fatto ciò, l’INPS trasferirà queste risorse al Fondo selezionato dall’azienda che, dal canto suo, le metterà a disposizione dell’impresa per la formazione dei propri dipendenti.

Per poter accedere a tali risorse, dunque, è sufficiente che l’azienda aderisca a uno dei diversi Fondi esistenti e che presenti i cosiddetti “Piani Formativi“, redatti sulla base del regolamento del Fondo prescelto. Ciascun Fondo, infatti, ha un preciso  sistema di regole per l’utilizzo dei contributi.

Norme in materia di Fondi interprofessionali

I Fondi interprofessionali italiani sono regolamentati da diverse normative, tra cui:

  • Legge n°845 del 1978, con cui viene istituito il mutuo soccorso per sussidio di disoccupazione.
  • Legge n°388 del 2000, con cui si stabilisce il diritto di ogni azienda di scegliere la destinazione di questo 0,30% (lasciarlo allo Stato o aderire ad un Fondo).
  • Circolare del Ministero del Lavoro n°36 del 2003, con cui se ne regolamenta il funzionamento.
  • Nel 2018 gli «Indirizzi per l’emanazione di Linee Guida sulla gestione delle risorse finanziarie attribuite ai fondi paritetici interprofessionali per la formazione continua, di cui all’articolo 118 della legge 23 dicembre 2000 n. 388», con cui si definiscono alcune criticità normative riguardanti i Fondi.

Tipologie di finanziamento attraverso i Fondi

Come detto, è il singolo Fondo a stabilire le modalità di erogazione della formazione finanziata.

Semplificando, le tipologie maggiormente utilizzate sono:

  • Modalità Conto Formazione (o conto individuale): l’azienda finanzia la sua formazione attraverso le risorse accantonate con i versamenti derivati dallo 0,30% dei suoi dipendenti.
  • Modalità ad Avviso: i Fondi possono anche emettere avvisi/bandi grazie ai quali le aziende possono presentare un progetto, che sarà valutato dal Fondo. In questo caso le imprese possono ricevere importi per finanziare la formazione anche superiori a quanto hanno realmente accantonato.
  • Voucher: alcuni Fondi consentono di acquistare corsi a catalogo, seminari e formazione online. Lo strumento è quello del “voucher formativo” che permette all’azienda di pagare, generalmente al singolo dipendente, la partecipazione anche a corsi esterni aperti al pubblico.

Fondi interprofessionali: vantaggi per le aziende

L’adesione a un Fondo comporta numerosi vantaggi per le aziende, tra cui:

  • riduzione dei costi aziendali sostenuti per la formazione;
  • aggiornamento professionale e valorizzazione delle proprie risorse;
  • aumento della competitività dell’impresa.

Quanti Fondi Interprofessionali esistono

Ad oggi, in Italia sono 19 i Fondi interprofessionali, ognuno con le proprie peculiarità: Fapi – Fondo formazione piccole medie imprese; Fba – Fondo Banche Assicurazioni; FonARCom; Fon.Coop; FondArtigianato; Fond.E.R. – Fondo Enti Religiosi; Fondimpresa; Fondir; Fondirigenti; FondItalia – Fondo Formazione Italia; Fondo conoscenza; Fondo Dirigenti PMI; Fondolavoro; Fondoprofessioni; Fonservizi – Fondo formazione servizi pubblici industriali; Fonter; For.agri; FormAzienda; For.Te.

Come aderire a un Fondo Interprofessionale

Per aderire a un Fondo bisogna sapere che:

  • l’adesione è gratuita;
  • l’adesione avviene tramite flusso Uniemes;
  • ciascuna azienda può aderire a un solo Fondo;
  • è possibile aderire a un secondo Fondo solo per la formazione dei dirigenti;
  • l’azienda può rinunciare all’adesione o cambiare Fondo in qualsiasi momento.

Come scegliere il Fondo interprofessionale più adatto alla propria azienda

Nella scelta del Fondo Interprofessionale bisogna considerare diversi fattori (ad es. CCNL, settore di appartenenza, ecc.).  Tuttavia, a fare la differenza è la dimensionale dell’azienda. In linea generale, infatti, le grandi aziende possono optare per i Fondi che prevedono un Conto Aziendale (poiché verseranno accantonamenti sufficienti a soddisfare i propri fabbisogni formativi); le PMI, invece, dovrebbero scegliere un Fondo che prevede con frequenza la pubblicazione di Avvisi, attraverso i quali accedere a risorse extra rispetto a quelle accantonate.

 

Per saperne di più sui servizi dedicati ai nostri associati clicca qui oppure contattaci via email.