Dalla formazione raccontata alla formazione vissuta: AR/VR

“Esattamente come avviene nei viaggi che cambiano la nostra realtà quotidiana, eccitandoci e facendoci sentire liberi ma che creano sempre tensioni e agitazioni pre-partenza verso l’ignoto; poi, invece, arrivati a destinazione ed entrati in una nuova realtà, ci dimentichiamo di tutto e ci concentriamo sulla nuova esperienza. Lo stesso accade per la AR (realtà aumentata) e VR (realtà virtuale); provata poi l’esperienza se ne capiscono subito i valori, le potenzialità, i vantaggi” (“Realtà virtuale e realtà aumentata – Nuovi media per nuovi scenari di business” Hoepli 2018)

AR/VR: realtà aumentata e realtà virtuale

Visori, ologrammi, video 360° sembrano oggetti di un film, anni luce lontani dalla nostra esperienza e dalla nostra quotidianità. Eppure le grandi aziende – Facebook, Google, Apple – stanno intensificando ricerche e investimenti, provocando una repentina e significativa crescita del settore: se nel 2016 l’investimento  in AR/VR è stato di 3.7 bilioni di dollari, nel  2022 sarà di 200 bilioni di euro ( cit. Anothereality); se fino a due anni fa il costo di un visore era inaccessibile a più, oggi invece è venduto a prezzi ragionevoli e acquistato velocemente anche su Amazon.

Ma quali campi d’applicazione e utilizzi avranno queste tecnologie? I più diversi: intrattenimento, progettazione e produzione di servizi e prodotti, marketing ma, soprattutto, la formazione.

Web Marketing Festival 2019

Il Web Marketing Festival 2019 è stato un momento di confronto e di riflessione davvero importante in cui sono state prospettate opportunità e driver tecnologici che sconvolgeranno gli attuali scenari, in primis della formazione.

Ci aspetta una vera e propria rivoluzione dei modelli di apprendimento, ben in linea con il nostro nuovo modo di percepire, attenzionare, osservare, studiare ciò che ci circonda.

Come ha chiaramente evidenziato Amir Baldissera, CEO di Experenti, studi statistici dimostrano quanto la vista sia il senso privilegiato per l’apprendimento: ricordiamo il 30% di quello che osserviamo di contro all’8% di quello che tocchiamo e al 3% di quello che ascoltiamo. E la realtà AR/VR non solo stimolano questo senso, ma incidono anche su altri fattori determinanti:

  • sono esperienze immersive, che non consentano distrazioni: ogni giorno, in aula come a lavoro, lottiamo contro la tendenza a disperdere la nostra attenzione con smartphone, tablet, pc. Indossati gli occhiali o i visori, invece, siamo catapultati in una realtà che ci coinvolge totalmente e non ci consente di interagire con altri device
  • permettono la misurabilità degli apprendimenti, uno dei punti più delicati del processo formativo: sono in grado di dare feedback istantanei e di permettere a chi apprende di osservarsi per comprendere più opportunamente i propri errori
  • favoriscono la scalabilità dell’esperienza formativa, aprendo “l’aula virtuale” ad un’ampia platea, proveniente da luoghi distanti, ma nelle condizioni di cooperare, interagire, confrontarsi

AR/VR sustituiranno il formatore e il confronto personale? Senz’altro integreranno i percorsi formativi, stimolando progettisti, docenti, coordinatori didattici ad aprirsi a nuove modalità di progettazione e implementazione di esperienze di training. Come evidenziano Gianpaolo Greco, XR Creative DIrector di Uqido, e Matteo Favarelli, COO e Founder di Anothereality, AR/VR potranno essere funzionali a veicolare contenuti nozionistici e procedure comportamentali standardizzate in modo coinvolgente e stimolante, testando effettivamente le competenze senza mettere a rischio macchinari costosi o, nel caso per esempio della medicina, le persone.

“La media Reality sarà una rivoluzione rispetto a quanto abbiamo letteralmente “visto” sino a or: passeremo dal vedere le cose a viverle, dal sentire le cose a esserci fisicamente DENTRO” (“Realtà virtuale e realtà aumentata – Nuovi media per nuovi scenari di business” Hoepli 2018).