n.4 Datatur – Trend e statistiche sull’economia del turismo

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Approfondimenti – Datatur – Trend e statistiche sull’economia del turismo

Nell’edizione di febbraio 2019 del report “Datatur – Trend e statistiche sull’economia del turismo” la Federalberghi, in collaborazione con l’Ente Bilaterale Nazionale del settore Turismo e con il supporto tecnico scientifico di Incipit consulting, ha illustrato i principali indicatori che descrivono l’economia turistica, prestando particolare attenzione al comparto alberghiero.

Il volume è articolato in 10 capitoli riguardanti rispettivamente: lo scenario economico; Il posizionamento dell’Italia; L’ospitalità; Il movimento dei turisti; Il turismo internazionale e la bilancia turistica; La struttura ed economia delle imprese; Il mercato del lavoro; I fabbisogni professionali e formativi; L’istruzione e formazione; I trasporti.

Per quanto concerne lo scenario economico, i dati di fonte Istat e Banca d’Italia evidenziano un’accelerazione dell’economia mondiale, cresciuta nel 2017 del 3,7%. La ripresa ha interessato sia le economie avanzate che quelle emergenti e in via di sviluppo. Tra i paesi avanzati, gli Stati Uniti sono cresciuti del 2,3%, grazie al deciso aumento dei consumi e degli investimenti fissi, mentre quella giapponese soprattutto per i consumi interni. Tra i paesi emergenti, la Cina, ha registrato la prima accelerazione in 7 anni, riacquistando la sua stabilità, così come la Russia e il Brasile cresciuti rispettivamente dell’1,5% e dell’1%. Soddisfacente anche le performance nell’Eurozona, il cui Pil ha visto un incremento del 2,3% rispetto agli anni precedenti. All’interno di questo contesto internazionale, anche l’economia dell’Italia ha fatto registrare buoni risultati nel 2017: il Pil è cresciuto dell’1,5%, grazie essenzialmente alla domanda interna: sono aumentati sia gli investimenti, sia i consumi delle famiglie e del mercato del lavoro. Non a caso, su quest’ultimo fronte è proseguita la crescita dell’occupazione, che ha contribuito alla progressiva riduzione del tasso di disoccupazione, sceso nel 2017 all’11,2%.

All’intero di questo scenario economico piuttosto favorevole, il turismo mondiale ha consolidato nel 2018 gli ottimi risultati dell’anno precedente: secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, gli arrivi internazionali nel mondo sono stati 1.403 milioni, con un incremento del 5,6%. Questi risultati hanno rafforzato il settore turistico, il suo contributo al PIL e all’occupazione sia a livello globale che in tutti i paesi principali destinatari dei flussi turistici internazionali, in particolare in Medio Oriente, Africa, Asia e Pacifico. Nel vecchio Continente, ed in particolare in Italia, i dati del turismo internazionale indicano per il 2017 una crescita dei flussi turistici in ingresso, grazie al miglioramento economico globale, ad una stagione estiva favorevole e alle persistenti tensioni geo-politiche in alcuni paesi concorrenti. Questo ha generato ricadute positive, seppure più contenute, anche sul movimento dei clienti presso gli alberghi del Paese, che si posizionano al terzo posto nella graduatoria europea e mantengono saldamente il primato nelle preferenze dei viaggiatori extraeuropei.

La prova arriva dal fatto che, nel corso del 2017, gli esercizi alberghieri hanno registrato il 76,1% degli arrivi e il 65,4% delle presenze registrate sul mercato; dati che si confermano in maniera consistente anche nel mese di Marzo 2018.

Per quanto riguarda il tasso di occupazione, l’analisi del mercato del lavoro nel turismo, basata sui dati Inps elaborati da Federalberghi e Fipe, raffigura un incremento consistente dei livelli occupazionali, dovuto al consolidamento del ritmo di crescita dell’economia nazionale. Ad essere investiti da tale aumento sono stati tutti i comparti: i pubblici esercizi, dove si concentra il maggior numero di aziende e lavoratori dipendenti del settore turistico. Inoltre, tutte le categorie di lavoratori sono state in crescita. La più rilevante si è avuta tra gli apprendisti e operai, seguiti a distanza da impiegati, dirigenti e i quadri.  Anche il peso delle lavoratrici è cambiato sull’onda del recupero del quadro economico. Ad eccezione dei parchi divertimento, le donne rappresentano comunque la maggioranza dei dipendenti di tutti i comparti del settore turistico.

L’incremento dell’occupazione ha determinato anche l’aumento del bisogno di formazione e di possesso di determinate competenze. L’esperienza è un requisito generalmente molto ricercato, così come le competenze “trasversali”: la “capacità di lavorare in gruppo” e la “flessibilità e capacità di adattamento” sono quelle ritenute più rilevanti, soprattutto per le professioni in cui maggiore è il contatto diretto con il cliente. La “capacità di risolvere problemi” e la “capacità di lavorare in autonomia” sono ritenute fondamentali per animatori turistici, addetti agli sportelli delle agenzie di viaggio e addetti all’accoglienza nei servizi di alloggio e ristorazione.

Le aziende del settore, inoltre, hanno continuato ad investire nella riqualificazione dei propri dipendenti e ad accogliere presso le proprie strutture personale in tirocinio/stage, compresi gli alunni delle scuole e istituti dell’istruzione secondaria superiore inseriti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro. L’esigenza di avere a disposizione capitale umano adeguatamente formato, fondamentale nei servizi, e ancor più nel turismo, trova risposta, in Italia, in un panorama dell’offerta formativa che si presenta ampio e diversificato. Sempre con lo sguardo verso il settore del turismo, strettamente connesso ad esso è quello dei trasporti, per il quale i dati Excelsior dipingono un quadro eterogeneo caratterizzato da andamenti differenti all’interno dei principali comparti: in costante crescita è il trasporto aereo mentre il trasporto ferroviario ha registrato una battuta d’arresto alla stregua del trasporto marittimo.

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