La pandemia di Covid-19 sta cambiando il nostro modo di affrontare la quotidianità e la vita in generale: ci stiamo adattando a un nuovo stile di vita, a nuove abitudini, e i lavoratori stanno implementando un nuovo modo di lavorare, il cosiddetto Smart-working, introdotto a inizio marzo.

Non solo impiegati e dipendenti stanno sfruttando la rete per continuare a svolgere il proprio lavoro a distanza, ma sono tanti i bambini e i giovani che hanno visto le loro camere o altri ambienti di casa trasformarsi in aule scolastiche a causa del Coronavirus.

In Italia, l’istruzione a distanza, lo Smart-learning, è stato introdotto il 5 Marzo a causa della chiusura di tutte le scuole italiane al fine di ridurre i contagi. Inizialmente la riapertura era stata fissata al 15 marzo e poi posticipata al 13 aprile. Ad oggi, Conte e la ministra dell’istruzione Azzolina hanno ipotizzato una possibile riapertura delle scuole a settembre. L’Europa ha seguito l’esempio italiano procedendo al lock-down e alla chiusura delle scuole dal 16 marzo; come l’Italia, anche il resto dei paesi europei, ad esclusione di alcuni tra cui la Finlandia, la quale ha confermato la riapertura il 30 maggio, è incerto sulla riapertura delle scuole.

La didattica a distanza è stata resa possibile grazie alla tecnologia: studenti e professori si connettono mediante queste nuove “aule virtuali” (le piattaforme e-learning) e attraverso di esse possono proseguire con lezioni, interrogazioni ed esami online.

Eurydice, la rete europea di informazione sull’istruzione, la quale raccoglie, analizza e diffonde informazioni sulle politiche e l’organizzazione dei sistemi educativi europei, ha pubblicato un articolo sulle conseguenze delle restrizioni dovute alla pandemia Covid-19 sui sistemi educativi europei.

Secondo Eurydice, le conseguenze della chiusura della scuola, la quale potrebbe estendersi fino alla fine dell’anno scolastico, potrebbero avere conseguenze sul cuore dei sistemi educativi. Diventa sempre più fondamentale capire come sarà determinato l’ingresso nel grado d’istruzione superiore e in che modo valutare equamente gli studenti, problema che deriva dalle diseguaglianze educative dello Smart-learning.

La didattica a distanza deve essere sostenuta, rafforzata e diffusa il più possibile. È fondamentale fare ogni sforzo per consentire a tutti gli studenti, i quali non hanno dispositivi adeguati, di avere degli strumenti in comodato d’uso dalle proprie scuole che rendano possibile lo smart-learning.

Le conseguenze del Covid-19  sui sistemi scolastici europei possono essere positive e negative: positive perché ci potrà essere in futuro un’integrazione maggiore della tecnologia all’interno della scuola (soprattutto in Italia); negative perché la situazione drammatica che l’Europa sta vivendo, e che in alcuni paesi è molto più accentuata, rende incerta la vicenda della scuola anche per quanto riguarda il futuro del personale scolastico e l’impatto della crisi economica che molte famiglie stanno affrontando potrebbe portare a una povertà educativa e, nelle peggiori delle ipotesi, ad un relativo abbandono scolastico.